Intervista
RITROVARE LA PROPRIA STRADA NEL FUMETTO: DARIO RUGGIERI

Spesso e volentieri leggiamo una storia senza mai domandarci chi ne sia il creatore. Cosa lo ha fatto avvicinare al disegno e cosa lo ha allontanato. Ma con Dario Ruggieri, classe 1965, ci siamo sentiti veramente affascinati a ripercorrere una strada fatta di passioni, di scelte pragmatiche, e di avvenimenti fuori dalla nostra portata.

Ciao Dario. Come descriveresti il rapporto che hai avuto con i fumetti?

Ho iniziato a disegnare fin dalle scuole elementari. Alle scuole medie fui incoraggiato dai prof e dai miei genitori ad iscrivermi al Liceo Artistico di Bologna. Nel 1978 iniziai ad appassionarmi a disegnare vignette e piccole storie a fumetti.
Purtroppo all’epoca non esisteva un sorta di specializzazione in comics con lezioni dedicate o approfondimenti sul tema.

Facevo vignette raffigurando i miei compagni di scuola vestendoli in modo “bizzarro” e facendogli dire e fare quello che mi pareva. Era un divertimento. Pensa che all’esame di maturità interpretai la prova di architettura inserendo personaggi e baloon. La commissione d’esame apprezzò molto la mia iniziativa un po’ azzardata /e fuori dalle righe) e fui premiato con un bel voto.

Poi preso il diploma decisi di non proseguire gli studi. A quei tempi dopo il Liceo non c’erano tante alternative. Ci poteva iscrivere all’Accademia di Belle arti, oppure ad Architettura a Firenze o Venezia, o al DAMS. Nessuna delle tre opzioni mi stuzzicava e preferii andare a lavorare, anche sapendo che di lì a poco avrei ricevuto la chiamata per il servizio militare, che puntualmente arrivò.
Finito il militare trovai un lavoro normale, totalmente estraneo al mondo dei fumetti. Inutili dire che questo sancì il mio distacco da quel mondo. Quando smisi completamente di disegnare correva l’anno 1985.

Cosa ti ha spinto a ritornare al disegno e a pubblicare “IL MIO TATUAGGIO DI MARADONA”?

L’anno della svolta è stato il 2020, e lo scossone che mi ha spinto a ritornare sui miei passi è stata la morte del calciatore più forte di sempre: Diego Armando Maradona.

Per onorarlo mi feci un tatuaggio che lo raffigurava, nascondendolo a mia moglie e alle mie figlie, ma mi beccarono subito.
Degli amici di Napoli che gestiscono una pagina Facebook molto seguita dai tifosi del Napoli, mi chiesero di scriverla in un pezzo che avrebbero pubblicato sulla pagina per descrivere le emozioni ed i sentimenti di un tifoso lontano da Napoli. Scrissi la storia, bella, struggente e divertente (specialmente la parte in cui mia moglie mi becca e mi fa il cazziatone).

Maradona
Copertina Il mio tatuaggio di Maradona (Qui il link alla versione PDF)

E mi venne una sorta di illuminazione. E se provassi a disegnarla a fumetti?
Pensavo di aver perso la mano, probabilmente di non saper più disegnare, trent’anni che non prendevo una matita in mano. Prendo un foglio e comincio a disegnare. Mi esce una bella tavola, prendo un pennarello e la inchiostro e mi sembra stupenda, continuo e ne faccio 60.
Da quel momento non ho più smesso di disegnare.

Cosa hai provato quando hai messo mano sulla copia cartacea del tuo fumetto?

Una goduria, ebbi i brividi. Avevo lavorato un anno intero per pubblicare il mio tributo a Diego Armando Maradona. Guardarlo e sfogliarlo per la prima volta fu davvero una grande emozione e un grande orgoglio.

Quali sono i generi letterari che ti piacciono di più e quali quelli di meno (se puoi, motiva anche la risposta)?

Le mie prime collezioni furono Alan Ford, Mister No e Zagor. Poi negli anni successivi mi appassionai al cosiddetto fumetto alternativo (rispetto a quelli che andavano in voga), quindi iniziai a scoprire maestri come Pazienza, Manara, Pratt, Toppi e via dicendo. Sono sempre stato convinto che i racconti tratti da storie vere esercitino una carica emotiva più potente rispetto a quelli provenienti da una storia fantasy. Non amo particolarmente la fantascienza, il fantasy, e i romanzi rosa, e in tutta onestà mi sento di dire che non mi piacciono per niente i manga. Ma ammetto di non averne mai letto uno.

Nei tuoi rapporti con le case editrici, ti è mai capitato di ricevere proposte deludenti o veri e propri pali

Premetto che non ho ancora avviato una vera e propria carriera di fumettista. Tuttavia ho già preso qualche palo, e questo mi è bastato per capire questo mondo. Dopo aver pubblicato il primo fumetto mandai il pdf ad alcune piccole case editrici che avevo visitato al Salone del libro di Torino. Fu la stessa sensazione che provano le persone che mandano un curriculum vitae ad un azienda o rispondono ad una inserzione di ricerca di personale. Nessuna risposta o risposte semiautomatiche di rifiuto

L’avvento di internet (e la grande mole di pubblicazioni) ha trasformato molti lettori in consumatori. Secondo te questo ha reso ancora più importante il rapporto tra il fumettista e il lettore?

il rapporto fra fumettista e lettore deve essere profondo. Il lettore deve riconoscere la tua mano già dalla prima vignetta, e ovviamente gli deve piacere. Questo è il primo fondamento per costruire un rapporto con il lettore. Mi sento di proporre un’analogia calzante: nelle prime fasi dell’innamoramento prevale l’aspetto estetico, ma poi deve essere la storia, la narrazione, il coinvolgimento e le emozioni che danno al lettore a farlo rimanere con te e ad aspettare la prossima storia

Come è iniziata la tua esperienza in Closure Comics? La consiglieresti agli aspiranti fumettisti?

Copertina La mia prima coppa Uefa
Copertina La mia prima coppa Uefa di Dario Ruggieri (qui il link alla versione PDF)

Vidi un’inserzione su Facebook, il copy era scritto molto bene e si rivolgeva ad aspiranti fumettisti. Mi incuriosì, mandai alcune tavole ed eccomi qua. Sono certo che crescerà tanto nei prossimi anni e potrà essere utilissima a chi, come me, ha questa passione.

Grazie mille Dario. In bocca al lupo con i tuoi volumi

Intervista
LA PASSIONE È IL VERO TALENTO: WAQAS AFTAB

Nell’intervista precedente abbiamo parlato con Braz Kovalsky della diatriba tra disegnatori e sceneggiatori (qui il link dell’intervista). In quell’articolo abbiamo toccato con mano la crisi dell’editoria italiana, una crisi che vede i diversi addetti alla produzione del fumetto chiudersi in una triste e solitaria torre d’avorio. Tuttavia, oltre a questo clima stantio, esiste anche molta voglia di rivalsa. Il protagonista di questa conversazione è Waqas Aftab, il disegnatore di Velo Nero.

WAQAS AFTAB

Waqas Aftab è un autore a tutto campo del collettivo di Closure Comics. È di origine pakistana, ma è cresciuto in Italia, dove ha frequentato la scuola internazionale di comics a Jesi. Ha lavorato come illustratore per libri scolastici e come grafico di videogiochi e app. Ha in cantiere diversi webcomic che vengono periodicamente pubblicati sulla piattaforma Tapas (qui il link ai suoi lavori) e aggiorna i suoi follower su Instagram e Facebook.

Da quanto tempo coltivi la passione per i fumetti e qual è stato il primo fumetto che hai letto?

Sono sempre stato affascinato dal mondo dei cartoni e fumetti. Ho cominciato a leggere ed collezionare fumetti da adolescente. Il primo fumetto che acquistai fu Topolino

Qual è invece il fumetto che ti ha colpito di più e quello che ti ha colpito di meno?

I Manga che mi hanno appassionato di più sono stati Berserk, Dragon Ball e One Piece, tuttavia ho letto con grande interesse sia i fumetti americani, (specialmente quelli coi supereroi) che quelli italiani (su tutti Alan Ford). Nella mia “carriera” di lettore posso affermare con assoluta certezza che ogni fumetto che ho letto è stato unico nel suo genere.

Da quanto tempo hai cominciato a disegnare?

Disegno da quando ero piccolo. Mi sono sempre piaciuti i personaggi dei cartoni animati, e alcuni di questi a tal punto che li ridisegnavo. Però è stato solamente dopo le superiori che ho iniziato a lavorarci sodo. Il passaggio fondamentale è stato lo studio dell’anatomia e della prospettiva.

Secondo te è più importante un bel disegno o una bella storia?

Nel fumetto ciò che conta di più è la narrazione. I disegni sono efficaci solo se riescono a raccontare bene la storia che c’è dietro.

Da diverso tempo in Italia i disegnatori preferiscono lavorare alle tavole esclusivamente su commissione (anziché scommettere su un progetto). Secondo te da cosa è data questa scelta?

Secondo me è un modo per sentirsi più al sicuro. Per molti è meglio avere un’entrata economica rapida e sicura piuttosto che sperare che una storia sbarchi il lunario. Prima anche io aspettavo che una casa editrice mi ingaggiasse. Ora che sono arrivato a un certo punto del mio percorso artistico-professionale, non posso che riconoscere le potenzialità dell’auto produzione: flessibilità, spirito d’iniziativa e libertà.

Arrivati a questo punto, mi sento di doverti fare una domanda scomoda: In Italia ha vita più facile il disegnatore o lo sceneggiatore?

È più impegnativo fare il disegnatore. Per essere bravo c’è bisogno di tanti anni di studio e di pratica. Tuttavia ci tengo a precisare che per fare funzionare un fumetto, c’è assolutamente bisogno di un bravo sceneggiatore.

Come e quando sei entrato a far parte del team di Closure Comics?

Sono entrato in Closure circa 2 anni fa. A quel tempo avevo già il soggetto del mio fumetto Velo Nero, però cercavo qualcuno che mi aiutasse a sviluppare la sceneggiatura, e perciò lanciai un appello su un gruppo Facebook. Fortunatamente fui contatto da Giorgio Puleo, e così nacque la nostra collaborazione.

Non sempre è facile trovare la strada giusta per realizzare i propri sogni. Alla base di questa esperienza, cosa consiglieresti a un aspirante disegnatore?

Per diventare un bravo disegnatore non serve solo il talento ma bisogna coltivarlo, secondo me il vero talento è la passione!

Caro Waqas, ti auguriamo di poter continuare a cimentarti in tante altre opere. Grazie mille per le tue parole e buon lavoro

CHI SIAMO
CLOSURE COMICS: IL COLLETTIVO FA LA FORZA

CHI SIAMO

Closure comics nasce in un 2018 caratterizzato da un mercato editoriale italiano che non sperimenta più nulla. Closure comics coniuga l’urgenza espressiva di un collettivo di circa 30 persone e l’intraprendenza verso nuovi orizzonti. Il nostro team vanta pubblicazioni periodiche su piattaforme come Webtoon e Tapas, senza perdere di vista la dimensione cartacea, come confermato dalla pubblicazione di Rise, distribuito da Gatti di Cenere, casa editrice con cui siamo lietissimi di collaborare.

UN GRANDE GIOCO DI SQUADRA

Il nostro team è specializzato in ogni fase realizzativa del fumetto:

  1. DISEGNO: Antonio Conversano, Waqas Aftab, Sirena Velena, Fabiano Lori, Elien Sali, Michele de Sanctis, Angelo Russo, Sandro de Vivo, Josè, Sebastiano Tringali
  2. SCENEGGIATURA: Giorgio Puleo, Braz Kovalsky, Arcangelo De Girolamo, Davide Vendetta, Federico Billè
  3. INCHIOSTRATURA: Dario Ruggieri, Federica Raffa, Francesco Ferrari, Waqas, Giulia Bernardini
  4. COLORAZIONE: Chiara Berrugi, Mirko

UN FARO SUL MONDO E SUGLI ARTISTI EMERGENTI

Da molto tempo comprendiamo le difficoltà di un fumettista che si ritrova a dover gestire in solitaria la promozione e la traduzione. Closure comics offre sostegno a coloro che hanno un fumetto da proporre sia al mercato italiano che a quello internazionale. I nostri traduttori saranno ben lieti di accompagnare l’ascesa del vostro progetto. Se un fumetto va bene in Italia, perché non dovrebbe andare bene anche all’estero?

I NOSTRI FUMETTI SU WEBTOON

Forte delle oltre 10mila visualizzazioni, RISE rappresenta la nostra punta di diamante(in questo link è possibile visitarla tramite la piattaforma Webtoon). Rise unisce la sua ambientazione dark al tortuoso cammino verso un’agognatissima redenzione. Il protagonista risulterà vittorioso o verrà schiacciato dalla corruzione che alberga nei nostri cuori?

BARDO: può un senza tetto essere allo stesso tempo un potentissimo mago? Aedo e il suo uccello meccanico Cupid aiutano un giovane italo-cinese a conquistare il cuore di Cornelia, ma ben presto il giovanissimo spasimante rimarrà coinvolto in dinamiche decisamente soprannaturali, dinamiche però tutt’altro che nuove per l’errante Aedo.

Team Bardo Sceneggiatore: Giorgio Puleo; Disegnatore: Antonio Conversano; Inchiostratore: Waqas Aftab; Colorista: Beatrice

OLTRE AI WEBCOMIC ANNOVERIAMO LAVORI D’AUTORE COME:

KISS MY PUSSY IN THE CEMETERY :  Rupert Everett, Rocco Siffredi, Cristina D’avena, Brad Pitt e tanti altri in un’opera che vi farà arrapare, ridere ed anche pensare, tutto insieme. Il tutto diretto da quel regista sopra la righe di Braz Kovalsky, in quest’opera nel ruolo di assetato, non vi dico di cosa, zombie.

copertina kiss my pussy

VELO NERO: Velo nero è la storia di esordio di Waqas Aftab in collaborazione con il collettivo di Closure Comics. Seguendo le orme del leggendario ladro Velo Nero, il nostro protagonista Shazhad, giovane archeologo immigrato dalle colonie alla capitale dell’impero, si caccerà nei guai, per colpa del famoso fiore di loto, oggetto magico e misterioso in grado di agire nel mondo delle anime.

LA MIA PRIMA COPPA UEFA (di Dario Ruggieri): La Mia Prima Coppa UEFA è il racconto della trasferta più bella ed emozionante della mia vita da tifoso azzurro. Sei pronto a partire?
Allora metti indietro le lancette dell’orologio di qualche decina d’anni e dammi la mano. Ti porto con me a Stoccarda a vincere una Coppa UEFA.

Copertina La mia prima coppa Uefa
Copertina La mia prima coppa Uefa

DELL’AMORE SONO IL GIARDINIERE DELL’AMORE NON CONOSCO TRACCIA (Di Braz Kovalsky)

DILDOLINO & STOCAZZO (Di Giorgio Puleo)

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